Alcuni pazienti che hanno perso i molari nell’arcata superiore si sentono dire dal proprio odontoiatra che c’è poco osso e che per poter posizionare degli impianti dentali e riavere una protesi fissa è necessario procedere con il rialzo del seno mascellare.
Qualsiasi intervento che preveda il ripristino del volume osseo prima dell’inserimento degli impianti porta con sé alcuni svantaggi:
- non è un intervento indolore;
- rende lunga l’intera procedura che non si conclude in una sola seduta;
- riduce la probabilità di successo dell’implantologia.
Il dr. Pizzamiglio utilizza una tecnica per rialzare il seno mascellare che riduce i rischi legati a tale procedura.
Cos’è il seno mascellare
Il seno mascellare, conosciuto anche con il nome di “antro di Higmoro”, è il più ampio dei seni paranasali. Classicamente, il seno mascellare viene descritto come una cavità piena d’aria, rivestita da una mucosa, detta anche membrana di Schneider. Questa membrana è particolarmente sottile e delicata, la sua consistenza è paragonabile a quella dell’uovo. La parete inferiore è situata al di sopra delle radici dei premolari e dei molari superiori.
Il seno mascellare ha il compito di riscaldare l’aria che respiriamo, alleggerire la scatola cranica e fare da cassa di risonanza alle parole che pronunciamo.
Quando il rialzo del seno mascellare diventa necessario
A seguito della perdita dei denti e in particolare di premolari e molari, accade che al fenomeno del riassorbimento osseo si possa sommare anche il fenomeno della pneumatizzazione, ossia un’espansione del seno mascellare.
La riduzione dell’osso da un lato e l’aumento della cavità dall’altro determinano una notevole riduzione dell’osso.
L’osso a disposizione del chirurgo per inserire degli impianti è dunque insufficiente e si presenta, in questi casi, la necessità di aumentare la quantità d’osso.
In cosa consiste il rialzo del seno mascellare
Questo particolare tipo di intervento prende il nome di rialzo del pavimento del seno mascellare e consiste nel sollevare la mucosa (o membrana di Schneider) per riempirla con nuovo osso attraverso l’innesto autologo, ossia di parti d’osso prese da altre parti del corpo del paziente, oppure attraverso l’innesto eterologo, ossia l’inserimento di materiali sostitutivi di derivazione sintetica.
L’intervento può essere eseguito in base a due differenti approcci: laterale e crestale. Nel primo caso si cercherà di riempire il vuoto creando un foro sul lato della gengiva; nel secondo caso si cercherà di accedere dal basso, ovvero dalla zona dei molari.
Rialzo laterale del seno mascellare
Il rialzo del seno mascellare con approccio laterale richiede uno scollamento del lembo piuttosto ampio e l’apertura di uno sportello osseo di almeno 2 cm.
Di conseguenza l’intervento è molto traumatico ed ha un decorso post-operatorio doloroso con gonfiore, che si può estendere per tutta la metà del viso con notevole disagio per il paziente.
Le immagini che seguono, illustrano il processo appena descritto: scollatura della gengiva; apertura di uno sportello osseo; spostamento della membrana; riempimento del vuoto con osso autologo o materiale di estrazione sintetica.
Rialzo crestale del seno mascellare
Il rialzo del seno mascellare con approccio crestale viene eseguito tradizionalmente con l’ausilio di strumenti a percussione (strumenti di Summers).
L’odontoiatra attraverso i colpi di un martelletto sfonda il pavimento del seno mascellare per poi procedere all’innesto osseo. Questo tipo di tecnica può provocare la lacerazione della membrana e rappresenta comunque un notevole disagio per il paziente. I colpi di martelletto infatti risuonano nella testa per tutta la durata dell’intervento, rendendo traumatica l’esperienza.
Il rialzo crestale del seno mascellare con tecnica idrodinamica
La variante innovativa della tecnica crestale, eseguita presso lo studio del dr. Pizzamiglio, è la tecnica idrodinamica. Essa prevede:
- Apertura del foro di accesso ad alta velocità completamente atraumatica;
- Sollevamento della membrana sinusale mediante acido ialuronico;
- Riempimento del seno mascellare con osso in putty mediante una speciale siringa che spinge dolcemente il materiale nel seno mascellare.
Questa tecnica non solo è innovativa, ma è anche indolore, non provoca alcun disagio per il paziente e permette l’introduzione simultanea dell’impianto dentale con tempi di guarigione ridotti al minimo.
Conclusioni
La scelta di affidarsi a un centro specializzato in implantologia garantisce:
- l’assenza di traumi;
- il posizionamento contestuale dell’impianto;
- maggiori percentuali di successo.
Un preventivo generalmente riporta la dicitura “intervento di rialzo del seno mascellare”, ma non dice nulla sulle metodologie seguite, sui traumi, i tempi e i rischi correlati. Per questo è fondamentale confrontarsi con l’odontoiatra a cui affiderai la tua salute e approfondire determinate tematiche.
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